
Si tratta di ‘fogli nanotecnologici’ per costruire nuovo tessuto osseo che un giorno potrĂ essere usato su pazienti per la ricostruzione personalizzata di parti lesionate del loro scheletro. I fogli di grafene funzionano come stampi in 3D su cui prende forma il nuovo osso. La figura sullo stampo è incisa da un raggio laser e si può personalizzare a seconda della forma che si vuole ottenere.
In pratica si usa il laser per incidere il foglietto, in modo da “disegnare” sulla sua superficie uno specifico profilo e modulare di conseguenza dove si formerĂ il materiale osseo. Il passaggio successivo consiste nel depositare sullo ‘stampo’ cellule staminali deputate a formare tessuto osseo: queste si dispongono in maniera ordinata seguendo il disegno inciso sullo stampo.
“La possibilitĂ di modulare spazialmente la componente ossea – spiega Papi – permetterebbe di disegnare tessuti ‘personalizzati’ a seconda del tipo di esigenza anatomica e patologica del singolo paziente”. L’uso di questi fogli in campo clinico potrebbe beneficiare anche delle naturali proprietĂ antibiotiche dell’ossido di grafene.
“Il potere antibiotico – spiega Papi – rappresenta, quindi, un ulteriore vantaggio di questo tipo di materiale. Infatti oltre a controllare la formazione di nuovo osso, il grafene possiede anche una naturale attivitĂ antibatterica, importante perchĂ© uno dei problemi principali dell’impiantare in un paziente un materiale sintetico è l’insorgenza di infezioni post operatorie”. “Si tratta di una sorprendente applicazione della propagazione di luce laser nei mezzi complessi con importanti applicazioni in campo medico”, conclude Conti.
